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La sciàbica, una tradizione vastese

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Sabato 13 agosto si è svolta, anzi si sarebbe dovuta svolgere, la rievocazione de “La Sciàbica”. Alle ore 9.00, infatti, si sono ritrovati, nell’area del Pontile, il sindaco Francesco Menna, il comandante della Guardia Costiera Cosimo rotolo, il presidente dell’ANMI Luca Di Donato, i rappresentanti del Circolo Nautico e i membri del coro folk “Aniello Polsi”. Alla presenza di numerosi cittadini e turisti presenti per l’occasione, si sarebbe dovuto procedere alla rievocazione, permettendo alla sciàbica di prendere il mare. Le condizioni meteorologiche, il mare mosso, hanno impedito questo. Ma la rievocazione è avvenuta lo stesso. Rievocazione che non ha potuto prescindere, nel 90° anniversario dell’ANMI, dalla commemorazione del cavalier Mario Pollutri, presidente storico dell’ANMI di Vasto, recentemente scomparso.
Il termine “sciàbica” indica “una rete da pesca a strascico con assetto verticale, per pesce piccolo, usata sotto costa, in bassi fondali ed azionata manualmente. La tecnica di pesca con la sciabica prevede di mantenere un capo della rete a terra mentre una barca a remi la depone a semicerchio con la concavità rivolta verso la spiaggia fino a ricondurre l’altro capo nuovamente a terra. Per raccogliere il pescato la sciabica viene tirata a terra da due squadre di pescatori. La barca che depone la rete viene a sua volta denominata sciàbica” (https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Sciabica&oldid=82182970). Oggi in disuso, in parte perché il quantitativo di pesce pescato è inferiore a quello di una volta, e il dispendio di energie fisiche è elevato, in parte perché le reti “a strascico” sono sotto accusa da parte degli ambientalisti e delle autorità, che le accusano di produrre, col loro passaggio, danni anche seri all’ecosistema marino, “raschiando” i fondali e pescando, in maniera indiscriminata, specie di pesci commerciali e non commerciali, esemplari adulti e giovani, la qual cosa può danneggiare in maniera anche seria la possibilità di riprodursi di intere specie di pesci e crostacei. Di qui le limitazioni normative anche severe alla pesca a strascico. Ma, in altri tempi, la sciàbica era uno strumento molto utilizzato dai pescatori vastesi. La pesca con la rete a sciàbica, infatti, permetteva ai pescatori, senza allontanarsi troppo dalla riva, di ottenere grandi quantità di pesce, ma anche di crostacei, cannolicchi, vongole, gamberetti, aragoste e panocchie, gustosi ingredienti del brodetto di pesce alla vastese. Dal 2007, su iniziativa dell’assessore comunale alla Cultura di allora, Francescopaolo D’Adamo, ogni estate, a Vasto Marina, è possibile assistere alla rievocazione dell’antico sistema di pesca, ed allora turisti e villeggianti, oltre ai cittadini, possono assistere alla messa in mare della rete, che viene fatta con le barche a remi, e al ritorno della rete a riva, grazie alle mani dei pescatori.

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