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Carichieti: Del Prete e D’Alessandro contro l’amministrazione comunale

Del Prete su Carichieti

Dopo i recenti accadimenti legati al “Salvabanche” e alla perdita, per lo meno se non ci saranno novità significative in tal senso, da parte dei possessori di obbligazioni subordinate, del capitale investito, è polemica da parte dei consiglieri comunali Nicola Del Prete e Davide D’Alessandro. La stoccata di Del Prete è rivolta direttamente all’amministrazione comunale: “Cosa c’entra? Intanto, come è stato fatto per altre categorie, Lapenna e soci avrebbero potuto esprimere la loro vicinanza e solidarietà nei confronti dei circa mille i clienti della banca abruzzese che hanno investito i loro risparmi in obbligazioni subordinate e che ora rischiano di perdere tutto, ingannati da chi ha tradito la loro fiducia In secondo luogo, sbaglio o la Carichieti è il tesoriere del Comune? Che tipo di fiducia un’amministrazione pubblica dovrebbe avere nei confronti del proprio tesoriere che lascia in balia delle onde i suoi clienti? Ecco, queste riflessioni andrebbero fatte ad alta voce, nella sede giusta, cioè nel Consiglio comunale. Vediamo se nei prossimi giorni Lapenna, o chi per lui, sentirà il dovere di schierarsi dalla parte dei risparmiatori”. Dello stesso avviso D’Alessandro: “Ma la politica vastese non ha niente da dire su CariChieti? Non ha niente da dire su tanti poveri disgraziati truffati dal mondo bancocentrico? Pensa, la politica vastese, che non ci siano poveri disgraziati tra i vastesi, piccoli risparmatori che hanno perso denari, frutto di sacrifici di una vita? Si deve suicidare anche a Vasto, qualcuno, per fare qualche fiaccolata a difesa di chi non ha più niente, neppure la vita? Il vero dramma, sul versante economico come sulla gestione dei grandi eventi del mondo, è la debolezza, per non dire l’assenza della politica. Del resto, se molti politici sono diventati camerieri dei banchieri, e anche dei bancari, come possono alzare la voce contro le truffe ai danni dei poveri disgraziati? Gli intrecci politici e bancari si sono trasferiti dentro le tasche dei cittadini che sono state prosciugate senza ritegno. Prima le azioni Cirio e Parmalat, adesso le obbligazioni, quelle di proprietà della banca, come dicono sempre da dietro lo sportello per promuovere prodotti diventati improvvisamente carta straccia. Sono prodotti della banca. Truccati, come sono truccate le banche. La politica complice non riesce ad aprire la bocca. Tace. Coperta dalla vergogna. Ma ha davvero vergogna?”

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