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Sanità, ‘Potere al popolo’ attacca la Regione Abruzzo

Anche questa volta, e purtroppo non poteva essere altrimenti, la sanità e gli ospedali abruzzesi (compreso il “promesso” ospedale nuovo a Vasto che ormai sta accompagnando al master post laurea i primi bimbi che ne sentirono parlare) sono entrati in campagna elettorale. Il PD, e i suoi alleati in Regione, anche in questi giorni (come in occasione del convegno a Vasto, dove Paolucci è riuscito ad esserci mentre pare non abbia trovato spazio nell’agenda per il Consiglio Comunale), continuano ad accusare il passato, remoto o stra-remoto, e a magnificare il proprio “lavoro” (le virgolette sono d’obbligo).
Ma la realtà, per tanti, troppi cittadini, chiede continuamente un conto salato. E negli anni del PD (siamo quasi a fine legislatura …) tagli, mancanze di risorse, liste d’attesa eterne, farmacie ospedaliere che troppo spesso non hanno i farmaci (con familiari di malati gravissimi che devono fare anche decine e decine di chilometri – e su che strade! – inutilmente) e tanto altro non solo non sono diminuiti. Ma sono anche aumentati. Il diritto alla salute è, di fatto, sempre meno tutelato e garantito. Essere ricoverato in una struttura attrezzata per un anziano, e la sua famiglia, può essere una necessità preziosa e vitale. Ma ormai è diventato più di un lusso per colpa dei quasi periodici aumenti dei costi.
E a pagare sono sempre e soltanto i più deboli e indifesi.
Come accade anche per l’assistenza (scolastica e nei centri specializzati) per chi è stato colpito da malattie rare e gravi e disabili. Tagli massicci dei fondi, servizi a rischio o non garantiti. Mentre altrove vengono spesi anche decine e decine di milioni di euro. La Regione che prevede enormi stanziamenti per il project financing di Maltauro, che li trova prima di subito per ponti sul mare e rimboschimenti di aree incendiate che non dovrebbero neanche essere ipotizzati (come accaduto la scorsa estate), continua a perseguire tagli di ospedali, siamo arrivati persino ai pronto soccorso con colonnina telefonica (tipo SOS autostradali …), e fondi per malattie gravi, autistici, disabili, ipovedenti e ipoudenti. A Marzo dell’anno scorso, per esempio, la Giunta Regionale (a fronte di 357 mila euro stanziati solo negli ultimi tre mesi del 2016) per tutto il 2017 aveva previsto solo 240 mila euro per l’assistenza domiciliare dei disabili. A settembre moltissimi ragazzi, a partire da chi soffre di autismo, non sono rientrati in classe per i tagli all’assistenza scolastica.
Il “percorso virtuoso” con l’uscita dal commissariamento della sanità, annunciata trionfalmente un anno e mezzo fa e vanto dell’amministrazione PD-LeU-altri, è stato pagato dai cittadini, specialmente dai malati, dai più deboli, fragili e indifesi della comunità.

Marisa D’Alfonso
Daniela Spadaro
Carmine Tomeo
Potere al Popolo

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