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Sale la tensione tra il PD territoriale e Mario Olivieri

“E’ a dir poco sorprendente e paradossale leggere le parole del Presidente della Commissione regionale alla Sanità Mario Olivieri che in questi anni altro non ha fatto che criticare l’operato dell’assessore alla Sanità Silvio Paolucci senza lui stesso adoperarsi in nulla.
E’ chiaro che ora l’avvicinarsi delle elezioni porti lo stesso Olivieri ad attaccare a destra e a manca chiunque gli stia attorno pur di accaparrarsi consensi denigrando il lavoro svolto dall’assessore Paolucci.
Alle critiche rispondiamo con i fatti.
L’ospedale di Vasto è oggi un Dea di I livello. Ricordiamo per l’ennesima volta che la legge nazionale prevede che per avere un Dea di primo livello occorre avere un bacino di utenza minimo di 150mila abitanti.
L’ospedale di Vasto, nonostante i dettami della legge nazionale, è oggi un Dea di I livello? Si. Primo fatto. La lungodenza? Un fatto. La Stroke Unit? Un fatto. La Day Surgey? Un fatto. L’Obi? Un fatto. La conclusione dell’iter che ha visto l’approvazione della trasmissione dei fondi per il nuovo ospedale di Vasto che nascerà in contrada Pozzitelli? Un fatto. Cessazione dello stato di commissariamento della sanità abruzzese grazie al Piano di Riqualificazione del Servizio Sanitario Regionale 2016-2018? Un fatto (obiettivo questo raggiunto e in assenza del quale guardare alle sfide e ai traguardi futuri sarebbe stato pressoché impossibile).
Ricordiamo, per chi l’avesse dimenticato, come il percorso di risanamento della sanità ha avuto inizio con la legge finanziaria del 2005, del 2006 poi ed infine quella del 2007 con le quali venivano individuati numerosi obblighi finalizzati alla progressiva riduzione del disavanzo di gestione del servizio sanitario regionale e alla riorganizzazione sostenibile del sistema stesso, nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza. Obblighi non adempiuti che hanno portato all’avvio della procedura di diffida ai fini del commissariamento e alla successiva nomina del Commissario ad Acta per la realizzazione del Piano di Rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione Abruzzo.
Il Piano di Riqualificazione del Servizio Sanitario Regionale 2016-2018 intrapreso dalla Regione Abruzzo ha invece permesso l’uscita della Regione stessa dal commissariamento. Ripetiamo come questo sia UN FATTO e NON CHIACCHIERE.
Elenchiamo ora solo qualche altro dato:
+11,7% dell’Erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza fra il 2014 ed il 2015 (si è passati dal 163 a 182 punti);
Aumento dell’Erogazione dei Livelli di Assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. Grazie alla maggiore attenzione alla prevenzione, in particolare ad un incremento di copertura della popolazione che ha effettuato test di screening oncologici di primo livello si è passati dal 42,38% del 2015 al 49,08% del 2016 per la cervice uterina, dal 33,4% del 2015 al 58,30% del 2016 per la mammella, dal 16,8% del 2015 al 22,50% del 2016 per il colon;
+12% dell’Area assistenza territoriale;
+1% dell’Assistenza Ospedaliera;
Allineamento al valore medio nazionale (1,70%) del tasso di ospedalizzazione degli anziani nonché al valore della degenze media preoperatoria (dall’1,82 del 2015 all’1,72% nel 2016);
Decremento, rispetto alla precedente annualità, del tasso di utilizzo del ricovero ordinario in età pediatrica per asma e gastroenterite e dell’ospedalizzazione in età adulta per specifiche patologie croniche, trattabili a livello territoriale (405,64 nel 2015 e 396,71 nel 2016);
Diminuzione dei ricoveri inappropriati (valori che indicano una diminuzione del tasso di ospedalizzazione a fronte di una maggiore assistenza distrettuale, domiciliare e residenziale).
Inoltre. Il Piano di Riqualificazione del Sistema Sanitario Regionale 2016-2018 (approvato con DCA 55/2016) ed il Piano di Riorganizzazione della rete ospedaliera (approvato con DCA 79/2016) puntano, in coerenza con gli indirizzi nazionali previsti dal DM 70/2015, rispettivamente alla concentrazione delle specialità mediche ed assistenziali ed all’organizzazione di una rete di emergenza-urgenza in grado di consentire in qualunque punto del territorio regionale interventi rapidi ed efficaci di emergenza sanitaria, in particolare per le reti assistenziali tempo-dipendenti (infarto, stroke e politrauma).
Il Governo Renzi ha messo a disposizione oltre 143 milioni di euro? Vero. Ma il cambio di rotta nella programmazione sanitaria regionale è stato fondamentale per ottenere suddetti finanziamenti. Per tre anni il Governo regionale si è impegnato a portare avanti con determinazione una sostanziale modifica della coperture finanziarie della programmazione, diversamente da quanto fatto negli anni precedenti.
L’uscita dal commissariamento era cosa necessaria e prioritaria da mettere in campo. Noi l’abbiamo fatto. Il precedente Governo Regionale NO.
Vogliamo ricordare dunque a quanti oggi non fanno altro che alzare critiche e polveroni, che lo sviluppo della programmazione sanitaria tiene conto del fatto che il Sistema Sanitario Regionale è un sistema complesso quanto il corpo umano la cui salute è chiamato a tutelare. Migliorare o meglio FARE quanto finora non era stato fatto è stato compito primario della Giunta Regionale guidata da Luciano D’Alfonso. Quanto ereditato dal precedente Governo Regionale solo chi, come noi che lavora e non parla, sa quanto difficile e complicato sia stato arrivare a questo. Da lavorare c’è ancora molto. Lo sappiamo e non ci fermeremo. Raggiungere tali obiettivi non è stato facile, ma l’abbiamo fatto e non attacchiamo cartelli o striscioni. Ma alle critiche di chi nulla ha fatto, non stiamo zitti.
Di fronte alle desolanti critiche e lamentele mosse dal consigliere regionale nonché presidente della Commissione Regionale alla Sanità Mario Olivieri che altro non vuol fare se non non volere il rinnovamento dell’incarico dei direttori generali ed in particolare quello dello Asl Lanciano-Vasto-Chieti, rispondiamo che CHI DOVREBBE DIMETTERSI DAL RUOLO AFFIDATOGLI E’ LUI e non qualcun altro. Inconsistente ed inesistente è stato il suo lavoro.
Da facilitatore di problemi è ora che diventi facilitatore di risoluzione dei problemi.
L’assistenza sanitaria territoriale, come lui ha detto non è affatto regredita. Parlano i numeri, parlano i fatti. Noi non ci perdiamo in chiacchiere, noi agiamo. Altri importanti e difficili obiettivi ci aspettano. Torniamo al nostro lavoro. È arrivato il momento che anche qualcun altro lo inizi a fare.
Aspettiamo con una certa curiosità l’elenco delle cose fatte dal consigliere regionale nonché Presidente della Commissione regionale alla Sanità Mario Olivieri”.
Così il PD Territoriale, in una nota di qualche giorno fa. La risposta di Mario Olivieri non si è fatta attendere:

 

“Sono sempre stato convinto che il ruolo di rappresentante dei cittadini deve essere svolto con la massima dignità e trasparenza, assumendo comportamenti e posizioni, che anche se possono essere scomode e controcorrente, permettono di potere essere certi di avere compiuto il proprio dovere.
Ho rifiutato, quindi, sempre di accodarmi al “potere” fine a se stesso, e di recitare una parte per piaggeria nei confronti del potente di turno, convinto che il ruolo che l’elettorato assegna a chi viene eletto nelle istituzioni sia quello di tutelare le ragioni di chi reclama diritti e bisogni inascoltati.
Anche in questa occasione vorrei cercare di fare, se il “PD territoriale” lo permette, il mio dovere dicendo ciò che penso, anche se rappresentante di una maggioranza in Regione, ma forse proprio per questo, visto che non ci sono molti luoghi e momenti (non ricordo più di due riunioni di maggioranza nel corso dei 3 anni e mezzo trascorsi ), e nell’interesse della stessa maggioranza, voglio “alzare la voce” e riportare le difficoltà che osservo quotidianamente, e che il “PD territoriale”, non vede, o fa finta di non vedere.
Ciò che ho asserito nel comunicato stampa che ha fatto infuriare il “PD territoriale”, è il risultato di continue sollecitazioni e verifiche sul campo che il sottoscritto assimila, ogni volta che entra negli ospedali, in particolare nell’ospedale di Vasto, dove il personale, carente nei numeri, sfiduciato per la mancanza di interlocutori in grado di recepire anche le richieste più elementari, ma vitali, è in fuga verso regioni più organizzate.
La stessa situazione si rileva nelle strutture territoriali, oltre che con i medici di famiglia, e che mi fanno pensare che lo stesso “PD territoriale” non possieda nemmeno le conoscenze più minimali sullo stato in cui versano i presìdi sanitari del nostro territorio e della nostra Regione.
L’elenco dei numeri e dei dati (fatti), che lo stesso “PD territoriale” presenta, non giustificano la negazione della realtà esistente, e soprattutto, non lo autorizza a ritenersi in pace con la coscienza, nel momento in cui troppe carenze ci sono da affrontare e risolvere, e nel momento in cui troppe difficoltà si accumulano sulle spalle dei cittadini che si recano nei presìdi sanitari e sulle spalle dei medici, infermieri e personale, che quotidianamente sono accomunati nel lavoro, spesso, disumano e rischioso che svolgono.
L’analisi dei dati, andrebbe puntualizzata e a quelli positivi bisognerebbe associare anche quelli negativi, dicendo fino in fondo la verità, come ad esempio che il rientro dal disavanzo, da parte della Regione Abruzzo, è cominciato con la giunta Chiodi, ed è stato completato dalla Giunta D’Alfonso.
Bisognerebbe capire, inoltre, perché la Regione accumulerà nel corso del 2017 circa 100 milioni di disavanzo nella sanità, nonostante i tagli e le difficoltà nelle quali versano le strutture sanitarie e perché a tale risultato non consegue la non conferma dei direttori generali che l’hanno causato, bensì la loro riconferma.
Provi il “PD territoriale” a dare a ciò e ai cittadini, una giustificazione.
Tra l’altro, alcune delle cose che il sottoscritto evidenzia, in tema di sanità, le sostiene anche la parlamentare del PD Maria Amato, e, guarda caso, anche lei mi sembra che sia finita nella lista dei cattivi, per bocca dello stesso organismo di partito “territoriale”.
Non basta pertanto dire che “Olivieri si deve dimettere”, come se ciò fosse sufficiente a mettere a posto le cose e a togliere di mezzo colui che “è inconsistente e inesistente”, anche perché se così fosse, non ci sarebbe neanche stato bisogno di reagire come ha fatto il “PD territoriale”.
Ed è altrettanto chiaro ed evidente che un Consigliere regionale, anche se Presidente della Commissione Sanità, non ha il potere di governo e pertanto non può attuare decisioni, ma le può solo proporre, come ha fatto in continuazione in questi anni, il più delle volte inascoltato.
In realtà il sottoscritto pensa che ciò che egli sostiene dà molto fastidio al “PD territoriale”, che evidentemente non sopporta interferenze, nemmeno da parte di chi ha tutto il diritto, nonché il dovere, di portare le giuste ragioni di un territorio e dei cittadini, solo allo scopo di partecipare alla soluzione dei problemi.
Altro che “l’avvicinarsi delle elezioni” !, il “PD territoriale” è bene che cominci a rendersi conto dei problemi reali della gente, e che non si pavoneggi senza avere nemmeno le piume. Ciò che il sottoscritto ha detto, e dirà, se non ascoltato, indipendentemente dalla sua appartenenza e indipendentemente dalle elezioni e dalla sua decisione se continuare a sostenere o meno questa maggioranza, lo deve fare riflettere, anche se la riflessione spesso presuppone possedere l’umiltà, che mi pare non sia di casa da certe parti.”

Mario Olivieri, consigliere regionale 

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