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Legambiente: “Casse di di espansione sul fiume Pescara: 54,8 milioni di euro dal Governo per continuare a cementificare con Megalò2?”

In merito al progetto di ampliamento del Centro commerciale ‘Megalò 2’ sul fiume Pescara, Legambiente scrive al presidente della regione, Luciano D’Alfonso, in qualità di Commissario straordinario delegato alla mitigazione del rischio idrogeologico, a Mario Mazzocca, Sottosegretario con funzioni di Protezione Civile, Ambiente ed Ecologia, a Mauro Grassi, Direttore della struttura di missione contro il dissesto idrogeologico presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e a Gaia Checchucci, Direttrice generale presso la direzione generale per la tutela del territorio e delle acque Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Nella missiva si sottolinea come – ad avviso di Legambiente – il progetto di sviluppo dell’area commerciale aumenti il rischio dell’area stessa, in funzione dell’aumento potenzialmente di numero di visitatori presenti nella struttura e delle modifiche all’argine previste che sposterebbero più a valle il problema di tracimazione del fiume, a gravare pericolosamente sulla città di Pescara.
Si evidenzia, altresì quanto questo sia irrazionale anche alla luce del “Piano per le città metropolitane” presentato dall’Unità di Missione contro il dissesto idrogeologico, che ricade poco più a monte dell’area oggetto dell’espansione commerciale in esame, con un intervento di circa 54,8 milioni di euro finanziati dal Governo che prevede la realizzazione di casse di espansione proprio lungo il fiume Pescara. Intervento inserito proprio a seguito delle recenti esondazioni del fiume con notevoli danni su tutto il territorio circostante.
Legambiente chiede, quindi, all’Unità di missione ed al Ministero dell’Ambiente di vigliare ed intervenire concretamente per evitare una nuova cementificazione sbagliata e dannosa, non solo perché in contrasto con l’operato delle loro strutture ma, anche e soprattutto, per l’incolumità delle persone.

Nelle righe che seguono, il testo della missiva:

Oggetto: Progetto di ampliamento del Centro commerciale Megalò 2 sul fiume Pescara

Egregi,

è notizia dei giorni scorsi il proseguimento del progetto denominato “Megalò 2”, avente per oggetto l’ampliamento del centro commerciale già esistente “Megalò”, che comporterà un’ulteriore cementificazione di migliaia di metri quadrati di suolo ancora più a ridosso dell’argine del fiume Pescara. Inoltre, per la sua realizzazione è previsto anche un intervento di allungamento dello stesso argine, oltre che l’edificazione di circa 9 nuovi locali di dimensioni che variano tra i 200 e i 2.500 mq. Da sottolineare come il centro commerciale esistente nel 2013 sia stato evacuato e costretto a chiudere per diversi giorni, a causa del rischio di esondazione del Fiume Pescara che era arrivato ai limiti di rottura dell’argine esistente a poche centinaia di metri di distanza dai locali.

Legambiente con la presente sottolinea come il progetto di sviluppo dell’area commerciale aumenti il rischio dell’area stessa, non solo in funzione dell’aumento potenzialmente di numero di visitatori presenti nella struttura ma anche in virtù delle modifiche all’argine previste che sposterebbero più a valle il problema di tracimazione del fiume, andando quindi a gravare sulla città di Pescara fino alla sua foce.

Altresì, ci preme sottolineare come nel “Piano per le città metropolitane” presentato dall’Unità di Missione contro il dissesto idrogeologico, ricada poco più a monte dell’area oggetto dell’espansione commerciale in esame, anche un intervento di circa 54,8milioni di euro finanziati dal Governo che prevede la realizzazione di casse di espansione lungo il fiume Pescara. Tale intervento è stato inserito proprio a seguito delle recenti esondazioni del fiume con notevoli danni su tutto il territorio circostante.

Appare dunque evidente, a nostro avviso, l’irrazionalità con cui si sta portando avanti un tale progetto volto a mitigare il rischio idrogeologico sul nostro territorio: da una parte il Governo si impegna a stanziare finanziamenti per la realizzazione di interventi definiti utili ed improrogabili, dall’altra Comuni, Regione, Autorità di Distretto e soggetti privati proseguono indisturbati con i propri programmi ed espansioni, senza tener minimamente conto degli effetti negativi complessivi del loro operato. Tale mancanza di coordinamento e di visione complessiva rischia di essere causa dell’aumento del rischio, nonostante i progetti d’intervento e i finanziamenti che si stanno dedicando a quell’area.

Chiediamo pertanto a Voi tutti, all’Unità di missione ed al Ministero dell’Ambiente che Voi rappresentate, di vigliare attentamente ed intervenire concretamente per evitare una nuova cementificazione sbagliata e dannosa, non solo perché in contrasto con l’operato delle vostre strutture ma, anche e soprattutto, per l’incolumità delle persone.

 

Il Presidente di Legambiente Abruzzo
f.to Giuseppe Di Marco

Il Responsabile del Comitato scientifico nazionale di Legambiente
f.to Giorgio Zampetti

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