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FINANZIARE L’INNOVAZIONE: HORIZON 2020, NUOVO STRUMENTO EUROPEO DI SUPPORTO ALLE IMPRESE

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Ricerca, innovazione e fondi finalizzati, queste le parole d’ordine del seminario informativo
che si è svolto in Confindustria Chieti Pescara, con la preziosa testimonianza di
Fameccanica, centro di eccellenza abruzzese per l’innovazione e lo sviluppo. “Tra le
principali mission della nostra Associazione – ha subito chiarito il presidente di Confindustria
Chieti Pescara, Gennaro Zecca – nell’ambito del supporto fattivo in favore del territorio, c’è
quello di offrire la visione del futuro alle PMI, attraverso l’esperienza delle grandi imprese. E
questo incontro va esattamente in quella direzione: da un lato informare in merito ai nuovi
strumenti finanziari finalizzati alla ricerca e all’innovazione e, dall’altro, dimostrare come
anche grazie a tali risorse è possibile per le aziende conquistare un futuro innovativo,
aumentando la propria competitività. E la nostra associata Fameccanica è, in questo
scenario, un esempio da seguire”. “Nelle imprese che si affacciano al mercato globale un
elemento appare assolutamente chiaro e incontrovertibile: la necessità continua ed
imprescindibile dell’innovazione – ha aggiunto Alessandro Addari, presidente della Sezione
Servizi Innovativi di Confindustria Cheti Pescara – l’utilizzo di agevolazioni ed incentivi in
Italia non è semplice, spesso gli imprenditori sono scoraggiati dalle difficoltà, dai tempi
lunghi e dalla burocrazia , tanto da non credere più in questa possibilità di finanziamento per
la crescita delle loro aziende. Tuttavia i fondi destinati alla ricerca e all’innovazione non sono
pochi e la Regione Abruzzo ne ha anche fatto un obiettivo primario nell’ambito della
Strategia della Specializzazione Intelligente per la gestione dei fondi europei”. E proprio sui
finanziamenti europei ha relazionato in videoconferenza Leonardo Pinna, delegato di
Confindustria a Bruxelles. “L’innovazione si può sostenere con il nuovo programma ‘Horizon
2020’, che prevede circa 80 miliardi di cui 3 destinati alle PMI”. Ha spiegato nel dettaglio
alla numerosa platea di aziende come si procede per l’ottenimento delle risorse finanziarie e
quali sono i vantaggi rispetto ai precedenti programmi. “Sono identificati tre ambiti – ha
dettagliato Pinna – l’eccellenza scientifica, il settore industriale e quello delle sfide sociali. In
quest’ultima categoria rientrano il settore salute, dell’energia, dei trasporti, clima e ambiente.
Ed anche il settore della sicurezza, ambito che sta sempre più prendendo piede anche per via
della sempre maggiore esigenza di azioni anti terrorismo. Le attività di R&I (ricerca e
innovazione) sono finanziabili al 100% e quelle prettamente di innovazione al 70%. Nello
specifico dello strumento rivolto alle PMI – ha chiarito il delegato di Confindustria – esso
prevede tra le condizioni richieste, un grande impatto del progetto presentato sul mercato”.
“È fondamentale conoscere le opportunità finanziare esistenti – ha ripreso Addari – per poter
continuare ad investire sulla ricerca e rafforzare la propria competitività anche in ambito
internazionale. Altri Paesi sono più tempestivi nell’utilizzo delle risorse avvantaggiandosene
nella competizione globale. Oltre ai fondi europei è importante sapere che anche la legge
italiana di bilancio punta su internazionalizzazione e innovazione attraverso automatismi, in
particolare di natura fiscale. Fameccanica – ha sottolineato – costituisce un modello
per comprendere come innescare, sviluppare, gestire e finanziare l’innovazione”. Con le sue
quattro sedi (di cui tre siti produttivi), in Cina, in Brasile, negli Usa e quella madre a San
Giovanni Teatino, è oggi leader mondiale, con oltre il 25% del mercato, dei macchinari per
prodotti assorbenti. “Con un’idea già ben chiara di progetto innovativo – ha spiegato
Francesco D’Aponte, Director of Design and R&D di Fameccanica – abbiamo avuto accesso
ai fondi europei, attraverso il programma Life che è lo strumento di finanziamento dell’UE
per l’ambiente. Il nostro progetto di ricerca “LIFE Glueless” (2013-2016) ambiva a
dimostrare al mondo dell’industria e della politica che si può ottenere una riduzione molto
significativa dell’impatto ambientale nella produzione di articoli igienico-sanitari, nello
specifico di pannolini per bambini, mantenendo o addirittura aumentando la competitività
dei costi”. “Fameccanica ha identificato 5 processi per la realizzazione di elementi
caratteristici dei pannolini per bambini – ha illustrato Alessandro D’Andrea, Marketing &
Innovation Manager – e per ciascuna delle “features” indicate ha definito la proposta
tecnica, effettuato la progettazione del prodotto, del processo e delle attrezzature prototipali
di laboratorio. Ha successivamente realizzato i campioni di pannolini con le medesime
specifiche di performance (alta velocità: il target è stato di 1000 pezzi/minuto) delle
macchine di produzione normalmente vendute dall’azienda, dimostrando quindi che le
tecnologie possono essere immesse sul mercato a favore delle aziende produttrici che
vorranno usufruirne. Per la maggior parte delle applicazioni, dato il livello di innovazione
raggiunto, Fameccanica ha depositato domande di brevetto”. “Grazie ad un efficiente lavoro
di rete, realizzato in collaborazione con Consorzi ed Università – ha aggiunto Diego
Gualtieri, R&D Project Manager – sono stati condotti degli studi per stimare il potenziale
risparmio ambientale ed economico. In particolare, il “Sustainable Industrial Systems Group”
dell’Università di Manchester, ha portato avanti una valutazione sull’intero ciclo di vita del
prototipo di pannolino, attestando che ha un grande potenziale nel raggiungimento degli
obiettivi di sostenibilità di risorse, energia e cambio climatico definiti dalla strategia EU
2020”. “No stop innovation è da sempre il motto di Fameccanica – ha riferito il direttore
vendite e marketing, Ettore Paolini – che ha affidato infatti il suo futuro
all’internazionalizzazione e all’innovazione. Dal 1975 ad oggi, si è passati dai 200 miliardi
di vecchie lire ai 400 milioni di euro nel 2016. E la crescita continua”.
“L’esperienza di Fameccanica – ha concluso Addari – conferma anche quanto sia
determinate sviluppare collaborazioni tra sistema universitario ed imprese. Come vice
presidente di Confindustria Chieti Pescara con delega alla Ricerca e Innovazione ho
promosso la costituzione di un gruppo di progetto finalizzato ad elaborare in concreto queste
sinergie, identificando i filoni di ricerca di interesse per le imprese del nostro territorio”.

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