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M5S contro ‘M.M.’

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La provocazione lanciata da Ludovica Cieri, durante la conferenza stampa di sabato 8 ottobre, ha avuto uno strascico polemico. Alla richiesta – verosimilmente una provocazione – , formulata dalla pentastellata, di sistemare delle telecamere all’interno del Palazzo di città per rendere più trasparente l’iter amministrativo, è seguita una polemica tra la Cieri stessa e l’opinionista ‘M.M.’ di una testata giornalistica locale. Queste le parole pronunciate da Ludovica, traendo spunto dall’utilità della videosorveglianza: “Le telecamere le vogliamo anche noi, però questa volta chiederemo al sindaco di metterle dentro le stanze del Comune, dentro i corridoi, magari con qualche microfono. Magari facendo in modo che il Palazzo del Comune che tutti vogliamo trasparente diventi veramente cristallino. E allora, sì, diamo la possibilità ai cittadini di sapere veramente quello che succede in Comune, di vedere chi lavora dentro al Comune, con quali scopi, quali dinamiche, facciamo vedere ai cittadini come si arriva a deliberare un atto, mettiamo i cittadini nelle condizioni di conoscere tutto quello che li riguarda. Io penso che se nessuno di noi ha qualcosa da nascondere non ha neanche nulla da temere, quindi facciamola questa operazione trasparenza”. Il giorno dopo, la replica di ‘M.M.’ su di un organo della stampa locale. Questo è l’incipit: “La follia dei rappresentanti vastesi del Movimento 5 Stelle sta raggiungendo livelli preoccupanti. Le due rappresentanti che siedono nel Consiglio Comunale di Vasto, nel corso di una conferenza stampa, sono arrivate a chiedere, per ‘l’operazione trasparenza’, la collocazione di telecamere e microfoni all’interno degli uffici comunali per seguire il lavoro dei dipendenti del Comune”. Nelle righe seguenti l’autore, che auspica una “giusta reazione” da parte dei dipendenti comunali, si chiede “deve essere questo il ‘modello’ da adottare, sotto una non auspicabile gestione del potere da parte di M5s in tutti gli uffici pubblici italiani?”. Seguono un paio di stoccate all’indirizzo dei grillini, ovvero l’accusa di “fare orecchie da mercante senza comunicare il nome dei ‘portaborse’ dei loro rappresentanti in Senato e nell’Europarlamento di Strasburgo e gli emolumenti che mensilmente vengono loro corrisposti”, e di “far finta di niente trincerandosi dietro la segretazione degli atti disposta dalla Magistratura dopo accurati accertamenti svolte dalle Autorità competenti”, in relazione ad un “probabile clamoroso abuso edilizio”. La risposta della Cieri non si è fatta attendere:

“Ad M.M.
Non è più un giornale, il suo: è diventato una ‘cosa’ funzionale a qualche politico locale e ad alcuni amici del PD locale per vomitare, metaforicamente, giudizi. Quando serve al suo Io, attacca senza problemi anche personaggi interni al PD non graditi alla sua persona. Come non ricordare il famoso appellativo ‘bambolesco’ affibbiato all’ormai ex segretario cittadino del PD.
Bisogna riconoscere che è coerente. Non si smentisce mai: strumentalizza, con tutta la superficialità di cui è dotato in maniera ragguardevole. Raccatta un titolo sensazionalistico e ne fa un articoletto denigratorio, non partecipa alla conferenza stampa perché chiaramente non interessato ai contenuti, perché a lui preme solo trovare un appiglio per cercare di “smontare” il suo avversario politico, chiunque esso sia. Prende quella che è chiaramente una provocazione lanciata al Suo Sindaco (come correttamente riportato da tutti gli altri organi di stampa), per farne un titolo a danno, sensazionalistico, travisando artatamente parole, espressioni, esempi.
Confesso, però, che una telecamera nel suo ufficio e quello di qualcun altro, la metterei veramente e non per provocazione. Non se ne abbiano a male i tanti dipendenti che so, sappiamo, svolgono il loro lavoro quotidiano tra mille difficoltà, quelle che persone, simili a lui, gli creano costantemente.
Mi auguro, sì, che le rappresentanze sindacali trovino il modo di far sentire la loro voce verso coloro che da anni non permettono alle risorse buone di questa amministrazione di dare il meglio di se stesse, che le mortificano costantemente privilegiando altri, evidentemente più vicini al modo di intendere la politica di coloro che perseguono interessi personalistici, non riferibili al bene comune.
Da parte mia, ho eliminato dalla mia mailing list quell’organo di partito personale, fazioso oltre ogni limite. Continuerò a rapportarmi ai siti di informazione, quelli seri, quelli dove i giornalisti sanno cogliere una differenza tra una proposta e una provocazione e dove vi è una rappresentazione corretta dei fatti, dove ci sono professionisti seri che non si nascondono dietro lettere con i puntini accanto, ma ci mettono la faccia, il nome, la dignità.
Una provocazione Forte, come il problema della legalità che patisce da anni questa città, non ci sembrava difficile da capire, anche per un persona prigioniera del proprio esorbitante Io”.

(Ludovica Cieri
M5S Vasto)

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