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A Pescara presentazione del libro: “ALLENARSI PER IL FUTURO. IDEE E STRUMENTI PER IL LAVORO CHE VERRÀ”

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Pescara, 05 aprile 2016 – Che lavoro faranno i nostri figli? Non lo sappiamo
perché quel lavoro non è stato ancora inventato. Certamente è urgente ripensare
i modelli didattici e formativi in funzione delle profonde trasformazioni del
mercato del lavoro.
In che modo la scuola, e modelli didattici innovativi, possono contribuire a
sostenere le aspirazioni dei giovani e a trasformare le loro attitudini in modelli
vincenti di impresa? Questa è la domanda a cui dare una risposta urgente, e che
“Allenarsi per il Futuro. Idee e strumenti per il lavoro che verrà”, prova a
individuare. Edito da Rubbettino, il saggio è scritto a quattro mani da Stefano
Cianciotta, opinionista economico, docente all’ Università di Teramo e da Pietro
Paganini, esperto di innovazione e sviluppo economico, professore alla John
Cabot University.
Allenarsi per il Futuro sarà presentato a Pescara venerdì 8 aprile, alle ore 16.30
nella sala Orofino di Confindustria, alla presenza oltre che degli autori del
Sottosegretario di Stato alla Giustizia Federica Chiavaroli, del presidente della
Regione Luciano D’Alfonso e del Presidente di Confindustria Chieti Pescara
Gennaro Zecca.
L’evento è promosso da Confindustria Chieti Pescara e dall’Associazione culturale
App Abruzzo presieduta da Alessandro Addari, vicepresidente di Confindustria
Chieti Pescara.
Con loro ci saranno anche gli imprenditori Gilberto Candeloro e Domenico
Melchiorre, Roberto Zecchino, direttore Risorse Umane Bosch, Luciana La
Verghetta, Sales Manager di Randstad, gli sportivi Daniela Masseroni e Luigi
Samele, testimonial del Progetto Allenarsi per il Futuro e Raffele Credidio,
Presidente AIDP Abruzzo e Molise.
A introdurre e moderare l’evento sarà il giornalista della Rai Antimo Amore.
Nelle cinque sezioni di cui si compone, per un totale di oltre 200 pagine, il saggio
di Cianciotta e Paganini si preoccupa di individuare le occupazioni di domani, ma
soprattutto punta ad offrire un’analisi attenta ed efficace delle radicali
trasformazioni del mercato del lavoro, ipotizzando le competenze di oggi e di
domani, ma che la scuola non sembra ancora aver colto, né tanto meno essere in
grado di fornire.
Il testo dunque esorta ad un cambiamento forte ed impellente anche in merito ai
modelli didattici e pedagogici, troppo obsoleti rispetto alle richieste stringenti del
mercato.
Essere curiosi, essere creativi ed essere intraprendenti: sono queste le tre
principali attitudini attorno alle quali deve essere strutturata l’attività di
insegnamento, in un contesto nel quale il sapere è facilmente accessibile e
condivisibile attraverso la rete e le tecnologie.
La scuola, insomma, deve necessariamente cambiare e diventare smart, ovvero
racchiudere in sé un mix di qualità molto più che apprezzabili: indispensabili.
Devono cambiare le classi – quelle di oggi, frontali, sono obsolete – che devono
aprirsi e trasformarsi in laboratori di sperimentazione e collaborazione. Anche il
ruolo dell’insegnante deve essere ripensato: da tramite attraverso il quale
apprendere a coordinatore a quello di guida e motivatore.
La scuola con la S maiuscola deve essere il luogo dove scoprire e provare a
risolvere problemi, dove sbagliare e imparare a rialzarsi. Deve tornare a essere
una palestra dove poter giocare e allenarsi. Perché è proprio lì, nella nuova
scuola, che si inventano le professioni del futuro.
Allenarsi per il Futuro, proponendo la “classe intelligente” o la “classe aperta”,
riesce ad andare oltre il tradizionale dibattito attorno alla riforma della scuola,
incentrata sull’organizzazione del lavoro e sulla pianificazione dei programmi, che
tra l’altro negli anni ha prodotto risultati molto scarsi, per offrire invece un nuovo
paradigma didattico e pedagogico, capace di rimettere al centro di tutto lo
studente di ogni ordine e grado. Perché una cosa è certa: la scuola non può più
essere un’istituzione separata dal resto della società, ed in particolare dal
mercato del lavoro, ma oggi più che mai deve essere integrata come spazio dove
allenare costantemente curiosità, creatività e intraprendenza, oltre che
apprendere nuove conoscenze ed esperienze.
Pescara, 5 aprile 2016

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