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Oggi la Giornata mondiale delle zone umide e il WWF lancia una nuova campagna, “One million ponds”, per conoscere, proteggere e ricostruire migliaia di piccoli stagni In Abruzzo. Domenica 4 febbraio evento all’Oasi WWF delle Gole del Sagittario

Sono gli ecosistemi più a rischio del pianeta: in Europa ne sono scomparsi il 90% solo nell’ultimo secolo. Dei circa 3 milioni di ettari originari, all’inizio del ventesimo secolo ne restavano meno della metà, 1.300.000 ettari. In Italia il colpo finale è stato dato tra l’800 e il ‘900 (Lago del Fucino, bonifiche delle paludi pontine, tanto decantate da Goethe nel suo Viaggio in Italia, le zone umide ferraresi).
Per arrestare il ritmo di questa perdita e far conoscere l’enorme valore delle zone umide il WWF ha lanciato la nuova Campagna “One Million Ponds” che punta a ricostruire quel sistema linfatico prezioso fatto di laghi, stagni, pozze, fontanili, torbiere e acquitrini: una gamma variegata di habitat tra terra e acqua, 15 dei quali rari e tutelati dalla Direttiva europea “Habitat”, fondamentale per proteggere la nostra biodiversità.
La Campagna è rivolta a soci, volontari, esperti e cittadini per favorire un’adeguata conoscenza di questi ambienti preziosi, sensibilizzare sulla loro importanza e rafforzare la loro tutela. Si inizierà con un censimento di tutti quei piccoli specchi d’acqua dove sono presenti piante e animali palustri. Per partecipare basta compilare la scheda on line sulla pagina web dedicata www.wwf.it/onemillionponds.
Ma non solo. Il WWF chiede anche di “realizzare” piccoli stagni “fai da te”. Sulla pagina della campagna infatti ci sono tutte le indicazioni per creare un habitat ideale per rane, libellule e ninfee nel giardino di casa o nel cortile della scuola.
Il WWF, grazie al suo Sistema di Oasi, gestisce direttamente o in collaborazione con altri enti la rete di aree umide più diffusa in Italia: circa 70 aree, 10 delle quali sono Zone Umide d’importanza internazionale.
Tutelate fin dal 1971 dalla Convenzione Internazionale di Ramsar, le zone umide sono gli ambienti con la più elevata ricchezza di biodiversità al mondo (insieme alle barriere coralline) e hanno un enorme valore in termini di servizi ambientali. Questi habitat, infatti, hanno un effetto spugna in caso di inondazioni, riducono il rischio alluvioni, immagazzinano carbonio, costituiscono serbatoi per nutrienti, sono efficienti depuratori naturali e preziosi luoghi di riproduzione per pesci, molluschi e uccelli. Hanno poi un alto valore educativo e ricreativo per attività di birdwatching e varie forme di turismo che attraggono ogni anno migliaia di persone.
Il Report WWF, distribuito per questa giornata segnala, che in Italia solo il 29% di habitat e specie legate all’ambiente acquatico è in uno stato favorevole (dati ISPRA 2014), il 40% è ‘inadeguato’, 19% cattivo, l’11% sconosciuto.
Le zone umide saranno i primi ambienti a subire i danni dell’effetto serra: le modifiche dovute ai cambiamenti climatici colpiranno soprattutto i piccoli laghi. Già oggi 6 zone umide italiane, dal nord al sud, mostrano processi di desertificazione precoci. Un paradosso visto il loro ruolo nella difesa dal caos climatico. Tra le prime aree ad accusare la ‘malattia climatica’ sono il bosco della Mesola nel Delta del Po (Emilia Romagna), il lago di Massaciuccoli e la Pineta di Alberese (Toscana), la tenuta di Castel Porziano e il Parco nazionale del Circeo (Lazio), il bosco di Policoro (Basilicata) e le zone umide della Sardegna occidentale.
La Giornata mondiale delle zone umide sarà celebrata anche in Abruzzo domenica 4 febbraio nell’Oasi WWF delle Gole del Sagittario ad Anversa degli Abruzzi (AQ): alle ore 11:30 presso le Sorgenti di Cavuto il WWF, in collaborazione con la Coop. Daphne, organizza una visita guidata con interpretazione ambientale del fiume alla scoperta dei macroinvertebrati che lo abitano con la biologa Elena Cadaveira Gonzalez. Info: 0864/49587 – email: riservagolesagittario@gmail.com

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