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L’attivismo dei Cinquestelle

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Dalla conferenza stampa su legalità e ordine pubblico all’incontro coi cittadini sul referendum

 

Una serata densa di impegni, quella di ieri, per i pentastellati. Una serata iniziata alle ore 17 con la conferenza stampa presso la ‘Società Operaia di Mutuo Soccorso’. Alla presenza dei giornalisti e dei colleghi Pietro Smargiassi e Gianluca Castaldi, le consigliere comunali Ludovica Cieri e Dina Carinci, portavoce del M5S vastese, hanno dato vita alla conferenza. L’evento è stato definito, dalla Cieri stessa, ‘incontro sulla legalità’. La pentastellata, dopo aver ringraziato i presenti, ha quindi chiarito il perché dell’incontro, e della definizione che ne è stata data. A giudizio del M5S, infatti, a Vasto c’è un evidente problema di legalità e sicurezza. E’ inoltre evidente, ad avviso della donna politica, “recuperare la legalità a Vasto”. Legalità innanzitutto sul piano amministrativo: saremmo di fronte, infatti, al “non rispetto delle prerogative dei consiglieri comunali delle opposizioni”. L’attuale amministrazione, quindi, ed è probabile il riferimento alle recenti polemiche sulla convocazione, tardiva o assente, dei consiglieri di opposizione in presenza di determinati eventi pubblici, tenderebbe a sminuire il ruolo dei consiglieri non propri. La Cieri ha anche sottolineato la difficoltà, per i consiglieri di opposizione in generale e del M5S in particolare, ad accedere agli atti per esercitare un opportuno controllo, ed ha accusato l’attuale amministrazione di scarsa trasparenza. La gestione del Comune, insomma, sarebbe caratterizzata da una certa opacità, che andrebbe a vantaggio, secondo i pentastellati, di determinati gruppi politici ed economici e, in generale, di amici e amici degli amici della classe dirigente attualmente al potere. L’oratrice, successivamente, ha puntato il dito sulla situazione dell’ordine pubblico, affermando senza mezzi termini che “a Vasto non c’è la legalità”. E’ presente il crimine organizzato, come dal M5S denunciato in campagna elettorale, ma la presenza dello stesso è stata “negata dai vecchi amministratori, evidentemente abituati a nascondere la polvere sotto il tappeto. Salvo poi essere sconfessati dall’operazione, portata avanti dalle forze dell’ordine, denominata ‘Isola felice’”. Ad avviso dei 5stelle, anche sulle altre forme di criminalità non c’è stata la dovuta attenzione. “Ci riferiamo a quelli che Don Luigi Ciotti chiama ‘i piccoli e grandi reati’, le forme di corruzione e abuso, ‘depenalizzate nelle coscienze’, che costituiscono il viatico delle mafie. La legalità non va soltanto predicata, va praticata, attraverso scelte di vita quotidiana, rifiutando i compromessi, le scorciatoie e le prevaricazioni”. La Cieri cita Rosario Livatino: “Alla fine della nostra vita ci verrà chiesto non se siamo stati credenti, ma se siamo stati credibili”. Il vastese è nel mirino della criminalità organizzata, come ribadito non solo dai 5s ma anche dalla magistratura, e quando “lo abbiamo detto noi ci hanno riso in faccia, hanno minimizzato tutto, veniva negato. Poi però è arrivata l’operazione ‘Isola felice’ a dimostrare, purtroppo, che la criminalità organizzata a Vasto c’è, così come ci sono altre forme di criminalità, che vediamo un giorno sì e l’altro no. Non stiamo facendo allarmismo, stiamo solo facendo la fotografia della realtà”. La Cieri menziona i recenti atti di vandalismo e i danneggiamenti avutisi in città. Fatti distinti tra di loro, ma “i cittadini si sentono insicuri, la percezione della sicurezza è ai minimi storici”, e a questo punto cita Di Florio: “dice che non bisogna minimizzare, e invece noi siamo preoccupati proprio di questo, dell’atteggiamento di chi ci amministra, che tende a minimizzare, che tende a non dare le giuste risposte, ai cittadini che domandano. E noi saremo qui anche per questo, a nome di tutti quei cittadini che le risposte le vogliono, e non smetteremo di fare domande, fino a quando non avremo le giuste risposte. E sappiano il sindaco e la sua giunta che non ci accontenteremo delle chiacchiere con cui fino ad ora siamo stati abituati a lasciarci intorpidire, i cittadini hanno le coscienze ben allertate adesso”. Cita l’art.54 del TUEL (l’articolo 54 del Testo Unico degli Enti Locali che stabilisce la competenza del sindaco in materia di ordine e sicurezza pubblica, NdR), critica il solo uso delle telecamere, che da sole non sono sufficienti. La Cieri invita il sindaco: “se vuoi parlare di legalità, tu devi essere la legalità, devi essere integerrimo, devi far vedere ai cittadini che lo sei”. Segue un’altra citazione: “la moglie di Cesare deve non solo essere onesta ma apparire onesta, diceva Plutarco”. Per quel che concerne la sicurezza, “oggi lo comunichiamo ufficialmente, noi faremo richiesta di convocazione di un consiglio comunale straordinario sulla sicurezza e sulla legalità”. I 5stelle intendono confrontarsi col sindaco per vedere di dar corpo ad una politica condivisa sulla sicurezza e sulla legalità. Ripropongono “un tavolo attorno al quale riunire le forze di sicurezza per farle lavorare in maniera sinergica”. Ludovica chiede se il sindaco si è attivato per portare a conoscenza di chi di dovere quali sono le condizioni delle nostre Forze dell’ordine, “il sottorganico delle forze di polizia” oppure “la carenza di strumentazioni utili perché le forze dell’ordine possano fare al meglio il proprio lavoro”. Intendono, i pentastellati, “iniziare un percorso di dialogo costruttivo per vedere di risolvere questi problemi”. La Cieri conclude con un invito al sindaco: “la legalità non può essere uno slogan, tutti dobbiamo farci carico di adoperarci in questo senso, ma in primis loro, loro che amministrano, loro che hanno il potere di cambiare le cose, e allora chiediamo loro di impegnarsi seriamente in questo cammino”. A questo punto prende la parola Dina Carinci. Questa chiarisce subito che “per noi la trasparenza è fondamentale” e “non a caso ci chiamiamo portavoce, proprio perché vorremmo essere la voce dei cittadini”. Per la Carinci, i cittadini devono essere partecipi dell’attività amministrativa. La consigliera comunale pentastellata ha successivamente descritto l’attività consiliare del suo Movimento lamentando il rigetto, da parte della Maggioranza, delle mozioni pentastellate. Dopo la conferenza stampa, tutti in Piazza Rossetti per l’arrivo del camper del “#IODICONOTOUR”. Intorno alle 18, infatti, è arrivato il camper che gli esponenti regionali del M5S stanno utilizzando per il loro tour a favore del “No”. A questo punto agli esponenti grillini già presenti si sono aggiunti Sara Marcozzi e Domenico Pettinari. La prima a prendere la parola, davanti alla folla radunatasi attorno al gazebo (e nelle vicinanze del camper), è stata la Marcozzi. Il suo intervento è stato un attacco, diretto e frontale, alle ragioni della Riforma Boschi – Renzi e dei sostenitori del “Sì”. Ad avviso della Marcozzi, infatti, alla base del “Sì” sarebbero “tre grandi bugie”. La prima sarebbe la necessità della riforma per tagliare i costi della politica. Ad avviso della grillina, infatti, “noi siamo la prova vivente che non serve una riforma costituzionale per dimezzare i costi della politica”. I consiglieri regionali del M5S, ha puntualizzato la donna politica, hanno provveduto al dimezzamento dello stipendio, creando un fondo di garanzia per le piccole imprese e aiutandone 24 in tutto l’Abruzzo, con gli oltre 400000 euro così recuperati. Idem i parlamentari. Hanno creato un fondo per il microcredito che aiuta imprese in tutta Italia e che è finanziato con i soldi recuperati dal dimezzamento del loro stipendio. La seconda grande bugia dei sostenitori del “Sì” è, ad avviso dell’oratrice, l’affermazione secondo cui il Senato verrà abolito e le due Camere, attualmente, svolgono la stessa funzione, provocando, evidentemente, una certa farraginosità dell’iter legislativo. “Le 2 camere – ha sottolineato la Marcozzi – non fanno la stessa cosa: l’una controlla l’operato dell’altra”, e inoltre il Senato non sarà affatto abolito. La terza grande bugia, ha continuato la grillina, sarebbe la necessità della riforma per ridurre i tempi, troppo lunghi, dell’approvazione delle leggi e degli atti legislativi. La Marcozzi ha fatto l’esempio della ‘legge Fornero’, approvata in 19 giorni, e della ‘legge Boccadutri’, approvata “in una nottata” e tramite la quale, i partiti si sono garantiti decine di milioni di rimborsi. Dopo la Marcozzi, è stata la volta di Pietro Smargiassi. Il consigliere regionale grillino ha puntato il dito contro la modifica all’articolo 70 della Costituzione prevista dalla riforma oggetto del referendum. “La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle 2 camere”, recita attualmente l’articolo. Se passasse il “Sì”, avremmo un articolo composto, lamenta Smargiassi, da “migliaia e migliaia di parole” e sostanzialmente incomprensibile, come dicono anche – non ha mancato di sottolineare l’uomo politico – validi costituzionalisti. Ad avviso del grillino, il nuovo assetto costituzionale disegnato dalla riforma porterebbe ad un rischio di allocazione del potere a favore di un’oligarchia. “Il 4 dicembre – ha concluso Smargiassi – votate No” poiché “la democrazia deve rappresentare tutte le parti politiche in campo, tutte le forze politiche”. Domenico Pettinari, nel suo intervento, ha dichiarato che le priorità di questo paese sono la povertà, la disoccupazione e la sanità e non la modifica di una costituzione “Vergata col sangue dei nostri padri e dei padri dei nostri padri”. L’esponente politico ha rilanciato un cavallo di battaglia del suo Movimento, il reddito di cittadinanza: “siamo l’unico paese in Europa, unitamente alla Grecia, che non ha il reddito di cittadinanza. Il reddito di cittadinanza, così come proposto dal M5S, garantirebbe 780 euro al mese, per i nostri figli, per i disoccupati, per gli inoccupati”. Pettinari non ha mancato di criticare i tagli alla Sanità in Abruzzo che, a suo avviso, stanno danneggiando seriamente l’assistenza ospedaliera e sanitaria pubblica della nostra regione.

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