Ci sono stati vari tentativi di spiegazione del risultato elettorale del 19 giugno, ovvero della sconfitta, per molti sorprendente, del Centrodestra. Guido Giangiacomo, leader vastese di FI, ha deciso di dire la sua, rendendo pubblica la sua analisi delle cause della sconfitta del Centrodestra (e dei Movimenti Civici) di Vasto. Una analisi lucida e dettagliata, quella di Guido, che molti troveranno condivisibile. Questa la dichiarazione, per intero, dell’esponente forzista:
“Poiché il centrodestra ad una settimana esatta dal voto non ha ancora analizzato l’esito della votazione ma si é affidato a pensieri in ordine sparso dei vari candidati su FB mi sembra il momento di dire anche la mia.
ED ECCO LA MIA ANALISI DELLA NOSTRA SCONFITTA
1) intanto credo vadano respinte al mittente le critiche in ordine alla scelta del candidato sindaco soprattutto da parte di quelli che anche prima delle primarie (e che oggi invocano la centrodexit) addirittura arrivavano a dire che Desiati era l’unico candidato sindaco possibile perché il centrodestra vincesse. A prescindere dall’esattezza della valutazione di allora (vero colleghi consiglieri di Vasto 2016 che oggi criticate tale scelta?) direi che il problema é superato dall’essersi Desiati sottoposto alle primarie che lo hanno eletto vincitore e ricordo a tutti che l’affluenza il 13 marzo nonostante il diluvio è stata spaventosa quindi l’elettorato di centrodestra ha apprezzato il metodo e legittimato ampiamente la persona. Quindi le ragioni della sconfitta vanno cercate altrove.
2) é un problema di vecchi e giovani? Forse.
Ma se così fosse perché a Lanciano il candidato giovane al primo turno ha un distacco tale da far sembrare chiusa la partita e poi al secondo turno il candidato non solo di molto più anziano ma addirittura sindaco uscente, e quindi ampiamente criticato, lo distacca del 20% letteralmente umiliandolo? E stesso discorso vale per la nomina della giunta in anticipo: Pupillo non ne ha avuto bisogno a Lanciano per vincere, nè la Raggi a Roma quindi non é stata quella la mossa decisiva di Menna.
3) é allora un problema di sistema elettorale? Sicuramente si! Se si fosse votato a turno unico oggi staremmo a festeggiare Desiati Sindaco con 350 voti di vantaggio. Devono ancora spiegarci perché nei comuni con meno di 15.000 abitanti si decide chi vince nel giorno unico in cui corrono allo spasimo tutti i candidati e nei comuni più importanti bisogna far dipendere la vittoria da una scelta non più tra una miriade di candidati che fanno campagna elettorale ma tra due persone e basta. É una legge assurda e priva di senso. Ma vale per tutti però, quindi non é questo il motivo della nostra sconfitta.
4) e perché allora Desiati ha perso ed il centrodestra ha perso per la terza volta consecutiva anche se era tutto compatto come non accadeva da decenni? Cosa hanno in comune il ‘vecchietto’ Pupillo a Lanciano ed il ‘giovane’ Menna a Vasto? Cosa aveva Filippo Pietrocola nel 2001 eletto al primo turno con il 57% ultimo Sindaco a portare il centrodestra al governo cittadino? E poi Lapenna nel 2006 e nel 2011?
FORSE IL FATTO DI APPARTENERE AD UN PARTITO ED AVERE UN PARTITO ALLE SPALLE CHE LO ESPRIME COME CANDIDATO SINDACO
Perché nessuno prova a pensare anche solo per un attimo che il cosiddetto CIVISMO non sia (se non creato a sostegno ad un partito) un valore aggiunto ma una zavorra? Perché il 5 Stelle stravince a Roma con una sola lista ben caratterizzata politicamente contro un candidato appoggiato da decine di liste civiche?
Forse perché le liste civiche per tizio e per caio sono solo comodi contenitori per le elezioni di carattere locale che però nascono e muoiono e cambiano nome (ma non persone) come i funghi? E da chi sono create a destra come a sinistra? Da persone di netta appartenenza politica e di lunga militanza che poi per ritagliarsi un posto al sole quando il partito non gli dà lo spazio necessario frammentano il panorama politico e corrono a presentarsi a candidato Sindaco con un pugno di persone pronte poi a defilarsi al ballottaggio perché non elette, o perché arrabbiate che il candidato sindaco non gli ha portato i voti promessi, o la bicicletta con quel candidato/a non é stata una fedele relazione di coppia 😀, oppure perché ora l’assessore lo va a fare tizio primo eletto e non io che invece devo essere il leader del mio gruppo….
Ecco tutto questo in un partito non succede: Menna ha avuto, non dietro ma affianco, oltre ad una miriade di giovani, persone politicamente capaci ed esperte quali Angelo Pollutri in primis che ha coordinato la intera campagna elettorale gestendone immagine ed accordi politici con sondaggi alla mano che gli suggerivano dove andare a rinforzare la presenza. Nessuno si é chiesto perché Menna ha fatto due incontri al quartiere San Paolo e Desiati nessuno? Perché sapevano che lí il voto 5 STELLE era maggiore e lí si dovevano recuperare i voti che al primo turno non erano andati ai due candidati ora al ballottaggio. D’Alfonso presidente della Regione a Vasto ha scaricato tutta la sua artiglieria pesante a sostegno di Menna venendo personalmente e mandando l’assessore Paolucci perché così si fa.. Perché un partito corre con tutte le sue componenti a tutti i livelli fino all’ultimo voto e minuto di una campagna elettorale. Perché un partito litiga ma si confronta al suo interno e fa sintesi e quindi Lapenna e tutta la sua giunta corre per Menna anche se in dissenso con una parte del partito che ha fatto convergenza su due candidati giovanissimi facendogli fare primo e secondo e di fatto umiliando gli altri staccati di gran lunga. Questo é un partito.
Da noi invece le liste civiche della grande coalizione sono stati tanti potentati indipendenti individuati dai nomi presenti nei simboli che rispondono solo alle logiche di chi le crea, ne detta le regole e gli scopi e le scioglie quando non servono più. Ma soprattutto potentati che litigano tra loro per strapparsi un candidato in più in sede di formazione di liste ed un voto in più in sede di campagna elettorale. Perché arruolarsi in Marina e doverne rispettare le regole per andare in mare quando posso fare il Pirata?
Ed ecco che la grande coalizione era solo una facciata!
Ma soprattutto, diciamolo a chiare lettere: AL BALLOTTAGGIO LE LISTE CIVICHE SÈ NON INTERESSATE PERSONALMENTE NON CORRONO COME AL PRIMO TURNO.
Potete essere d’accordo o meno ma questa é la realtà! Mentre Menna faceva un crescendo rossiniano e corale sostenuto da un partito che da Pescara a Vasto si giocava la vittoria alla morte, i candidati di Desiati al primo turno si defilavano al ballottaggio uno ad uno e ve lo dice chi, invece, ha portato a votare alle 21.45 di domenica l’ultimo elettore al villaggio SIV andando a prendere il relativo certificato al Comune (chiedete all’ufficio elettorale se non ci credete che mi ha detto: anche a quest’ora avvocà?).
Ecco questa é la differenza tra i motivi di una vittoria e di una sconfitta.
Il che non vuol dire, si badi bene, che le liste civiche non servono. Anche Menna ne aveva ben tre, ma a supporto di una candidatura espressa e sostenuta convintamente da un partito che ha gestito le primarie per accreditarlo. Onore al merito, il resto sono chiacchiere di chi ha quattro voti e si diletta a fare la politica nei bar.
5) ed un’ultima riflessione mi sia consentita sul nuovo modo di interpretare la democrazia dei ‘benpensanti della politica al bar dinanzi al cappuccino’ e degli esponenti delle liste civiche: qualcuno invoca le dimissioni dei primi eletti in consiglio in favore dei più giovani.
Ma che bella e nobile idea!
Sfugge a costoro (con tutta evidenza caratterizzati da uno scarso risultato elettorale altrimenti o non si sarebbero candidati ritenendosi vecchi o non farebbero questo discorso perché eletti) che il nostro sistema elettorale ci chiede di eleggere un sindaco ed un consigliere esprimendo una preferenza.. una PREFERENZA, capito? PREFERENZA! Che in italiano vuol dire scelgo Tizio perché voglio mi rappresenti lui in consiglio e non Caio altrimenti scrivo Caio! Chiaro? Ed allora mi spiegate perché andate a chiedere voti per voi togliendoli ad altri che con quelle preferenze potevano essere eletti al posto vostro (casomai più giovani) e poi gli fate l’elemosina (umiliandoli) di farli entrare in consiglio al posto vostro con le dimissioni?
Ma perché mai un elettore dovrebbe più credere a chi prima chiede il voto e poi dice: “ok ho fatto la mia figura ora che mi frega di fare il lavoro che mi hai chiesto in consiglio abbiamo perso tanto, mi dimetto e faccio entrare un giovane”! Eh no… Troppo comodo… Lascia le preferenze a quel giovane in campagna elettorale, oppure non ti candidare proprio, così si fa il rinnovamento generazionale! Questa é l’elemosina generazionale perché io in consiglio non ci vado solo se si governa a fare l’assessore e se vince Menna invece vacci tu a perdere tempo!
IO INVECE RISPETTERÒ IL MANDATO DATOMI DALLE 459 PERSONE CHE HANNO SCRITTO GIANGIACOMO perché volevano Giangiacomo e non un’altra persona altrimenti avrebbero votato l’altra e soprattutto per rispetto a chi ha chiesto anche ad altri di votarmi oltre che votarmi solamente e che quindi ci ha messo la sua faccia per me.
Perché per me la politica e la serietà sono questo! Altro che Centrodexit…
I voti non sono pacchetti che si prendono e si cedono quando non servono più, sono invece attestati di fiducia che si mettono in cassaforte e li si onora per cinque anni ed in qualsiasi ruolo di governo come di opposizione.
Forse se tutti avessimo ragionato così nei quindici giorni che hanno preceduto il voto del ballottaggio oggi Vasto avrebbe Desiati Sindaco…
Ma non é mai troppo tardi.. Si dice che solo chi non ha studiato la storia é destinato a ripeterne gli errori….e a noi la storia piace studiarla.
Guido Giangiacomo
dal 1994 in Forza Italia senza alcuna interruzione, con orgoglio”