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E se provassimo almeno ad applicare lo Statuto comunale?

Punto interrogativo

“E se provassimo almeno ad applicare lo Statuto comunale?

Capita di ascoltare in questi giorni molti buoni propositi e alcune ottime dichiarazioni di intenti. Pur non volendo porre in discussione la credibilità di nessuno, ci sia consentito di osservare che, se una soluzione di continuità –parziale o totale- rispetto al passato ci deve essere, questa, prima che nel ricambio fisico degli uomini, non può che manifestarsi anzitutto nel metodo e nello stile dell’amministrazione.

Uno stile che, dai tempi della prima repubblica (ma forse si potrebbe risalire ai Borboni), ha costantemente oscillato in ambito locale tra l’autocratico e il paternalistico: dove il discrimine non sta nel dettato normativo, ma nella disposizione soggettiva del detentore del potere. Se cambiamento ci dev’essere, ecco, è qui che bisogna agire.

Vanno dunque anzitutto realizzati dei canali istituzionali di informazione e di comunicazione con la cittadinanza.

Abbiamo già a suo tempo avanzato le nostre tre proposte (http://www.vastinforma.info/2016/05/27/1709/)

Ci limiteremo ora a rilanciare la prima, la più elementare: l’applicazione dello Statuto comunale, nel quale alcuni istituti sono già (invano) prescritti da decenni. Parliamo degli articoli 35 e 40 dello Statuto comunale:

– L’Art. 35 (Bilancio Sociale) per mettere in chiaro ai cittadini come i loro soldi vengano spesi dal Comune: “Il bilancio sociale è il documento, da realizzare con cadenza annuale, nel quale l’amministrazione riferisce le scelte operate, le attività svolte e i servizi resi, dando conto delle risorse a tal fine utilizzate e descrivendo i suoi processi decisionali ed operativi. Il bilancio sociale deve rendicontare le politiche e i servizi resi dall’amministrazione, in modo da evidenziare i risultati conseguiti in relazione agli obiettivi dichiarati, le priorità, gli obiettivi di intervento, i livelli di prestazione attesi e realizzati e soprattutto gli effetti prodotti dall’azione amministrativa.”

– L’Art, 40 (Conferenze dei Servizi), che impegna il Sindaco a indire “entro il mese di settembre di ogni anno apposite Conferenze dei Servizi locali per esaminare l’andamento della qualità, quantità, efficienza ed efficacia dei servizi, formulando idonee soluzioni per il miglioramento di essi”.

Crediamo che già la mera applicazione di questi articoli comporterebbe probabilmente un sensibile salto di qualità nell’amministrazione della città.

Prendiamo atto che, tra tutti i candidati, il solo Massimo Desiati ha previsto nel suo programma amministrativo l’applicazione dell’Art. 35. Attendiamo fiduciosi che si impegni pubblicamente anche sull’Art. 40.

Con la stessa fiducia anche da Francesco Menna attendiamo una risposta pubblica, che naturalmente ci auguriamo positiva”.

 

Associazione civica Porta Nuova

Italia Nostra del Vastese

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