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Il Movimento 5 Stelle nella Casa Lavoro di Vasto

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Nel periodo che precede il Natale, il Movimento 5 Stelle di Vasto ha organizzato un incontro nella Casa Lavoro di Vasto, per offrire “un momento di svago a cittadini svantaggiati, che vivono in condizioni di grave disagio sociale. Ciò che si percepisce all’istante, incontrando queste persone, è un bisogno urgente di raccontarsi e di trovare un ponte verso il mondo esterno. Così ci siamo posti in ascolto, senza pregiudizi e con l’umiltà di chi si accosta per la prima volta ad una condizione così distante dalla nostra quotidianità”.

Chi ha partecipato al pomeriggio nella struttura di località Torre Sinello ha vissuto “un’esperienza emotivamente intensa, che ci costringe a fare i conti con realtà spesso ignorate. Queste persone, che diventano vittime di un sistema assurdo, sono cittadini consapevoli dei propri doveri, ma anche dei propri diritti, tra cui quello di poter scontare la pena secondo le modalità previste per legge e di poter tornare alla libertà dopo aver saldato i propri debiti con la società. Così si raccontano senza riserve, senza ipocrisie, senza nascondersi dietro inutili scuse.

E scopriamo il paradosso che si cela dietro strutture del genere – spiegano gli attivisti vastesi -. Scontata la giusta pena, questa viene di fatto perpetuata per chi non ha dimora o famiglia che possa accoglierlo e sostenerlo nel riacquistare i suoi diritti. Questi uomini dimenticati dalla società, spesso abbandonati anche dalle loro famiglie, non possono accettare la tragica condizione cui sono relegati e ci parlano con voci tremanti di rabbia e con occhi che cercano comprensione, chiedendo un’illusione a cui aggrapparsi per non cedere alla resa definitiva; uomini che hanno diritto di scontare la pena in una Casa Lavoro, che a Vasto però, per ragioni ancora difficili da comprendere, non è in grado di mettere in funzione le strutture atte ad assicurare il lavoro previsto per legge”.

Il consigliere regionale pentastellato Pietro Smargiassi ha recentemente presentato una risoluzione per impegnare la Regione Abruzzo a porsi come interlocutore presso il Ministero della Giustizia al fine di giungere ad una rapida soluzione. Il senatore Gianluca Castaldi, con un suo intervento, ha “evidenziato le criticità che affliggono la struttura ed in particolare la mancanza effettiva di un percorso riabilitativo che reintegri gli internati nella società. Attività tecnicamente realizzabili come la sartoria, l’orto e alcuni servizi svolti per la pubblica amministrazione, possono rendere giustizia a chi per giustizia è condannato a vivere all’interno di una Casa Lavoro.

Non sta a noi criticare le condizioni o l’opportunità di una pena stabilita per legge – concludono gli attivisti -, ma chiediamo che questa pena venga scontata nel luogo e con le modalità che la stessa legge prevede. Non possiamo restare indifferenti a nessuna ingiustizia, come questa sofferta da cittadini completamente ignorati e abbandonati a se stessi, a cui la nostra Costituzione e la nostra coscienza devono comunque offrire una seconda possibilità”.

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