Per la cronaca: il 5 ottobre scorso il Consiglio comunale ha eletto il proprio vice – presidente, nella persona di Simone Lembo. Il neo eletto si è imposto su Elio Baccalà, candidato targato Sel-Prc e appoggiato anche da alcuni consiglieri di minoranza, per 12 voti a 10, raccogliendo i voti Pd-Psi più quelli di qualche altro consigliere, forse non solo di maggioranza. Successivamente da un articolo apparso su Piazza Rossetti a firma M.M. è partita un’accusa precisa: “La consuetudine nei rapporti istituzionali tra le diverse formazioni politiche da sempre vede la non partecipazione al voto, la scheda bianca o l’uscita dall’aula da parte dei consiglieri comunali non interessati al voto. Cosa che è avvenuta regolarmente nel 2006 e nel 2011. Oggi, però, vi è stato il colpo di scena, la novità”. Oggetto della critica il comportamento dei consiglieri d’opposizione che invece avrebbero cercato di “Eleggere Elio Baccalà con i 3 voti di SEL e dello stesso Baccalà ed aggiungendo i voti dei vari Desiati, Sigismondi, Bischia, Del Prete, D’Alessandro, Della Porta e via dicendo. L’obiettivo, a risultato conseguito, li avrebbe autorizzati a dire: avete visto? Abbiamo eletto noi il vice presidente della maggioranza!!!”. La replica di Massimo Desiati, coordinatore di Vastoduemilasedici, non si è fatta attendere: “Ma allora, il signor M.M. altri non è che Peppino Forte allorquando ha necessità di fare il ventriloquo! Già, che novità… lo sapevamo tutti. Diciamo questo perché, questa volta, il nostro trasformista firma come ‘M.M.’ un articolo sul suo sito web e lo stesso articolo, con nome e cognome… anagrafico, per diffonderne il contenuto in un comunicato stampa. Il Peppino Presidente, con l’interminabile nota, polemizza con l’Opposizione e le muove persino accuse di scorrettezza istituzionale. Un Presidente del Consiglio comunale che polemizza… Si è mai visto? E’ forse corretto… istituzionalmente? E pensare che dovrebbe essere super partes! Ma poi, perché mai i Consiglieri di Opposizione non avrebbero dovuto votare per eleggere il Vice Presidente del proprio Consiglio?! E’ il plenum consiliare che elegge il Vicepresidente! L’elezione in quel ruolo ‘compete’, per dirla alla Forte, al Consiglio. Dopo non essere riusciti ad eleggerlo, nonostante i vari tentativi, a causa della inesistenza della maggioranza… istituzionale, creando sì, in questo caso, un incredibile vulnus, l’Opposizione ha scelto per questo ruolo un Consigliere del Gruppo misto e non di partito. C’è da chiedersi, poi, come mai Forte non si inalberi per l’elezione del suo Vice ottenuta con il voto di un Consigliere di minoranza. Quello è buono? Ed ancora, non avrebbe fatto meglio il Presidente del Consiglio a non votare in occasione della elezione del suo Vice vicario? Lezioni di correttezza istituzionale Forte non può proprio darle. Infatti, di solito, quando non riesce a mantenere gli impeti, si traveste da ‘M.M.’ per non farsi riconoscere. Questa volta, però, la trasformazione non è riuscita in pieno: è rimasto mezzo ‘Peppino’ e mezzo ‘M.M.’. L’amministrazione comunale dovrebbe invece ringraziarci per aver tentato di dare al Consiglio comunale un Vice Presidente realmente imparziale ma si sa, una sgangherata maggioranza è costretta a metter toppe pur di andare avanti e questa volta la toppa è multicolore, si vede molto”. Controreplica di Forte: “Premetto che non ho nessuna voglia di polemizzare con il Signor Massimo Desiati, politico “navigato” che calca le scene della politica locale, provinciale e regionale, da quasi 35 anni, con i risultati che tutti i cittadini conoscono. Ma, poiché mi chiama in causa -in relazione a quanto avvenuto ieri l’altro all’interno dell’aula consigliare di Palazzo di Città – mi vedo costretto, mio malgrado, ad intervenire per alcune precisazioni. Desiati si gloria di aver scoperto che ‘il signor M.M.’ che collabora sulla testata giornalistica che dirigo ‘Notizie in Piazza’ di ‘Piazza Rossetti’ ‘altri non è che Peppino Forte’. Al signor Desiati preciso di aver inviato agli organi di informazione la nota, pubblicata sul mio blog ed a firma di M.M., a seguito delle volute errate versioni fornite alla stampa da chi nella vicenda della nomina del vice presidente del Consiglio Comunale ha tentato un’operazione di basso livello rimediando una pessima figura. Tuttavia lo rassicuro subito: condivido in toto (anche in qualità di direttore di quella testata) l’editoriale pubblicato. Sì, perché ieri l’altro in Consiglio Comunale si è consumata una scorrettezza istituzionale che un presidente del Consiglio ha il diritto di denunciare pubblicamente. Il Signor Massimo Desiati farebbe bene a spiegare ai vastesi come si è comportato allorquando in Consiglio Comunale sono stati votati il presidente del Consiglio, i due vice (uno di maggioranza ed uno di minoranza) ed i presidenti ed i componenti le Commissioni Consiliari. Se fosse valido il suo ragionamento in tutti gli organismi elettivi si andrebbe a creare la possibilità di far decidere a chi ha i maggiori numeri la persona più “comoda” da collocare al vertice di quegli organismi. Ovvero, la maggioranza andrebbe ad intromettersi nelle scelte che spettano alla minoranza! Il rispetto dei ruoli e delle istituzioni lo si manifesta proprio in quelle circostanze. Desiati pone una domanda ‘Ma poi, perché mai i Consiglieri di Opposizione non avrebbero dovuto votare per eleggere il Vice Presidente del proprio Consiglio?’ La risposta è semplicissima: perché le minoranze hanno eletto il loro vice presidente il giorno in cui il nuovo Consiglio Comunale si insediò (luglio 2011). Quel vice presidente che andava a sostituire Gino Marcello, passato sui banchi della Giunta, doveva essere scelto e votato dai consiglieri della maggioranza. Le minoranze avrebbero potuto far ricorso alla scheda bianca o all’uscita dall’aula così come è consuetudine fare in tutti i Consigli Comunali, Provinciali (fino a qualche tempo fa) e Regionali d’Italia. Il Signor Massimo Desiati dimentica di riferire degli intensi contatti intercorsi tra consiglieri del centrodestra e dell’estrema sinistra per tentare di ‘imporre’ con la legge dei numeri il consigliere Elio Baccalà (persona irreprensibile e preparata alla pari degli altri), fino a qualche minuto prima del voto. Appellarsi al fatto che Baccalà faccia parte del gruppo misto è un debole tentativo di trovare una giustificazione per una scelta che non è risultata vincente. Un brutto segnale per la politica. Un pericoloso precedente per l’istituzione comunale. Per quanto concerne i comportamenti di consiglieri facenti parte della minoranza il Signor Desiati farebbe bene a chiarirsi all’interno della sua area politica di riferimento.Infine, al consigliere Desiati ricordo la correttezza istituzionale e personale tenuta dal sottoscritto e dall’intera maggioranza anche in ‘delicate’ circostanze del passato. In riferimento agli ‘impeti’ del sottoscritto ricordo al Signor Desiati che senza fingimenti e travestimenti, così com’è nel mio carattere, mi sento libero di esprimere le mie idee. Quella libertà che i miei antenati hanno conquistato lottando contro il regime fascista, tanto caro a Massimo Desiati, non potrà togliermela nessuno. Specie Desiati”.
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